Per il restauro degli stucchi e degli apparati decorativi in malta, è necessario effettuare, in fase preliminare, un monitoraggio generale di tutte le superfici al fine di determinare la natura delle varie problematiche da affrontare. Spesso sono presenti efflorescenze saline che vanno rimosse sia a livello superficiale, con azione meccanica, che in profondità, con impacchi ripetuti di argille e acqua demineralizzata.
In presenza di zone erose del manufatto si può presentare il cosiddetto “sfarinamento”, dovuto alla perdita del legante nella malta; si procederà allora al consolidamento per impregnazione che consiste nello spennellare specifici prodotti fino a rifiuto degli stessi da parte della materia. Individuate invece tutte le eventuali parti di modellato mobili di piccola dimensione, si procederà al consolidamento di esse tramite iniezioni con adeguate malte che ne consentiranno la riadesione al proprio supporto, tramite riempimento delle sacche vuote. Altra problematica da affrontare potrebbe essere la mobilità con conseguente distacco di porzioni di modellato di grandi dimensioni. A questo proposito si dovrà intervenire con un incollaggio tramite imperniatura alla superficie originaria con ausilio di particolari resine o malte.
Se la porzione di stucco da incollare si trova in una posizione particolarmente aggettante, bisognerà procedere con una puntellatura o bendaggio. Ciò consentirà di mantenere nella corretta posizione il pezzo da incollare, finche la malta, precedentemente stesa sulle superfici di giunzione, non sara asciugata.
Dopo la pulitura e i consolidamenti del caso, si arriverà alla fase di stuccatura.
Premesso che ogni intervento di restauro stucchi possiede una sua unicità e va sempre analizzato tenendo conto delle sue peculiarità, ecco alcune soluzioni che nella fase di stuccatura ne determineranno l’aspetto estetico:
- il restauro stucchi di tipo archeologico;
- il restauro stucchi con integrazione plastica
- l’intervento di mediazione tra le due tipologie di restauro.
Comune a tutte e tre le soluzioni è la stuccatura di tutti gli eventuali fori, cretti o fessurazioni, con la differenza che nel primo intervento, quello archeologico, vengono lasciate visibili tutte le mancanze di modellato.
Il secondo tipo prevede invece l’integrazione materica dei modellati mancanti dei quali, però, si hanno tutti gli elementi per estrapolarne la forma originaria. Questo è importante per evitare la creazione di falsi storici, filologicamente scorretti.
La terza soluzione non è altro che una strada che sta a metà tra le due ovvero l’integrazione solo di alcuni elementi e non di altri.
Tutte le stuccature e le integrazioni dovranno essere effettuate con malte adeguate per la modellazione e più simili possibile per composizione granulometrie e tono alle originali.
Quasi sempre, in fine, è necessario un intervento cromatico con velature ad arte; anche in questa fase si dovrà definire la modalità d’intervento con la soluzione più appropriata.